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Intel: nuovi investimenti pluriennali per evitare lo shortage

18 Dicembre 2018 4

Intel annuncia un nuovo piano di investimenti pluriennale mirato a rafforzare la propria rete produttiva in Oregon, Irlanda e Israele, il tutto per ampliare l' offerta e cercare di evitare che in futuro si riproponga l'attuale situazione di shortage di chip. Il 2018 per Intel è stato un anno abbastanza complicato: da un lato i problemi legati alle falle di sicurezza Meltdown e Spectre, dall'altro quelli sulla catena produttiva che hanno portato ad un ulteriore rinvio delle prime soluzioni a10nm nonché alla carenza di chip a 14nm.

Il problema relativo allo shortage di processori, tamponato dall'azienda con diversi investimenti e accorgimenti sulla catena produttiva, sono comunque lo specchio di un mercato piuttosto in salute (quello datacenter in particolare) che nell'ultimo anno e mezzo ha favorito un'impennata della domanda da parte dei partner.


Per far fronte alle nuove esigenze del mercato, Intel è pronta a mettere in atto un nuovo piano di investimenti che riguarda appunto gli stabilimenti citati in apertura. Non si parla solo di processori però, e le parole di Ann B. Kelleher, senior vice president e general manager della divisione Manufacturing and Operations di Intel, chiariscono che lo scenario è molto più ampio e la posta in gioco è molto alta:

Negli anni Intel si è trasformata da un'azienda PC-centrica a una data-centrica, attualmente siamo in competizione per conquistare un mercato dei chip al silicio dal valore di circa 300 miliardi di dollari. Intel non è solo la CPU all'interno del nostro PC, è presente nei sistemi di sicurezza nella tua auto, nelle connessioni wireless dei dispositivi mobili, è l'intelligenza nel cloud e altro ancora. La capacità di Intel di ottimizzare e applicare le nostre competenze di produzione per fornire prodotti più avanzati e differenziati è fondamentale per il nostro successo attuale e futuro.

Intel quindi è pronta a intervenire su diversi fronti; gli interventi sugli impianti in Oregon, Irlanda e Israele, attesi per il 2019, seguono altri progetti come quelli per la Fab 42 in Arizona (chip a 7nm) e nel New Mexico per sviluppare nuove tecnologia di archiviazione e memoria.

Sempre secondo la Kelleher, il nuovo piano Intel permetterà all'azienda di rispondere in modo più rapido e dinamico alla domanda del mercato, permettendo (all'occorrenza) di aumentare la produzione fino al 60%.


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Commenti

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Juanito82

Koduri non saprei, il suo lavoro in AMD vedrà i frutti l'anno prossimo quindi un giudizio non si può esprimere ed è cmq realtivo a quello che uscirà, ma Keller è ormai LA autorità nel campo delle CPU da diversi anni, è indiscutibile che hanno preso il migliore sul campo, non è una semplice firma tra mille, è quello che di sicuro portera grossi cambiamenti sull'architettura.
tra 2-3 anni ci sarà una bella battaglia nel settore CPU

piervittorio

Ma va lá...
Intel ogni anno polverizza i record dell'anno precedente, puoi immaginarti cosa gli cambi due "firme" in piú.
C'era l'occasione, e li hanno presi, fine.
A livello globale, sono semplicente un paio di nomi in piú tra i mille progettisti di eccellenza di cui giá dispongono e che gli hanno consentito di mantenere ed incrementare la loro assoluta ed incontrastata leadership mondiale.

opt3ron

Con Jim Keller e Raja Koduri il ritorno degli investimenti è assicurato, prima era un rischio.

gioboni

La cosa buffa? Sarebbe bastato non congelare la Fab 42 e questa situazione non si sarebbe mai presentata… Quindi possono fare tutti gli annunci di questa terra che tanto se si dovesse mai presentare un avviso di potenziale riduzione degli utili, saranno super efficienti nel tagliare i costi per far quadrare i conti nel breve termine, a scapito delle pianificazioni a lungo termine.

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