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Recensione Intel Compute Card e Compute Card Dock: un mondo nuovo

06 Aprile 2018 280

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Guarda chi si rivede. Dopo la presentazione a Computex 2017, la Intel Compute Card si era persa di vista. Né una recensione né una buona offerta online, nessun aggiornamento tecnico. È un computer grande quanto una carta di credito, con un telaio che include processore, memorie e schede wireless, potente al punto da sostituire una postazione da ufficio o un pc per la famiglia. Intel ne produce quattro versioni, con prezzi compresi tra 140 e 540 euro.

Intel Compute Card: modelli e specifiche

  • CD1IV128MK con CPU Core i5-7Y57, 4 GB di RAM, 128 GB SSD e Wi-Fi ac 8265;
  • CD1M3128MK con CPU Core m3-7Y30, 4 GB di RAM, 128 GB SSD e Wi-Fi ac 8265;
  • CD1P64GK con CPU Pentium N4200, 4 GB di RAM, 64 GB eMMC e Wi-Fi ac 7265;
  • CD1C64GK con CPU Celeron N3450, 4 GB di RAM, 64 GB eMMC e Wi-Fi ac 7265.

La sola schedina non basta, perché ha bisogno di un accessorio che includa le porte, che la alimenti e che si occupi di smaltire il calore generato. E allora ecco la Compute Card Dock, una docking station grande 15 x 15 cm, progettata per poter essere montata sul retro di una TV o di un monitor, con uno slot frontale per inserire la Compute Card e farne, a tutti gli effetti, un PC.



Questa dock costa circa 110 euro (i prezzi sono quelli indicativi dei negozi online ad aprile 2018). In teoria, non sarebbe l'unica: a Taipei ho visto All-in-One PC con slot per la Compute Card prodotti da Dell e ECS, monitor con stesso slot da LG, computer portatili zombie da attivare proprio con la schedina di Intel. Sul sito dell'azienda, inoltre, leggo i nomi di altri partner (Lenovo, HP, Foxconn, Sharp) per altre Compute Card Dock in arrivo. Ma nessuna di queste è ancora in vendita sul mercato consumer. Vero che Intel rivolge la sua idea al settore industriale o comunque aziendale, ai chioschi, alle lavagne interattive, alla cartellonistica digitale - anziché al PC di casa. E questo è il motivo per cui se ne parla poco nei siti di informazione.

Specifiche Intel Compute Card CD1M3128MK + Dock DK132EPJ

  • Processore: Intel Core m3-7Y30 / GPU Intel HD 615
  • Memorie: 4 GB LPDDR3 1866 MHz DC / SSD Intel 128 GB PCI-E 3.0
  • Connettività: Wi-Fi ac Intel 8265 / Bluetooth 4.2 / DisplayPort 1.2 e HDMI 1.4b
  • Tecnologie supportate: TPM / PTT / VT-x / Remote Wake
  • Uscite video e audio su dock: HDMI 1.4b / miniDisplayPort / 2 display
  • Porte su dock: 3x USB 3.0 / Gigabit Ethernet / Jack alimentazione 19V 3.43A 65W

Sia come sia, ho provato la Intel Compute Card con processore Intel Core m3-7Y30 e Compute Dock (una spesa totale di 460 euro, senza sistema operativo) cercando di capire i limiti del sistema termico e la reale comodità del sistema di rimozione e trasporto. Sul secondo non c'è molto da dire: la Compute Card è prodotta in metallo spesso il giusto, e non dà la sensazione di una schedina che possa piegarsi o rovinarsi facilmente. Non è, per dire, una SD con i contatti scoperti o una delle vecchie PCMCIA.

Non c'è neanche il rischio di estrarla dalla dock quando il sistema operativo è acceso; c'è un pulsante a sfioramento sulla dock e un sistema software che la lancia fuori (letteralmente) solo quando dopo l'ibernazione o lo spegnimento. Su Windows, c'è un programma dedicato nella tray - dal quale si può anche bloccare l'espulsione (lo stesso avviene quando è inserito il cavo Kensington); su Linux, questo tasto si comporta come quello di accensione. Capita che l'espulsione della Compute Card sia ritardata di qualche secondo: dipende dalle temperature, che non devono superare i 55°C al momento dell'estrazione.

La Compute Card appena fuori dalla Compute Dock. La scheda non può essere rimossa quando la dock è spenta o quando le temperature interne superano i 55°C. In tal caso, le ventole della base pensano a raffreddarla prima di "lanciarla fuori".

La Compute Card comunica con le Compute Dock da due porte: una USB-C (video, audio, USB e alimentazione) e una porta di espansione proprietaria (video, audio, USB e PCI-E, forse basata ancora sul protocollo USB-C). C'è una autenticazione di sicurezza bi-direzionale con chiavi digitali trasparente per l'utente. Una volta inserita, attiva un blocco meccanico che impedisce di tirarla fuori quando la dock è spenta. Smontare la Compute Dock fa capire meglio il sistema interno. Guardate le immagini sotto, e fate caso all'inserto meccanico in alto, alla slitta che ospita la scheda, alla ventola di estrazione, e alla costruzione tutta in metallo del retro con il piccolo dissipatore quadrato (le alette). Nella video recensione, al minuto 1:40 circa, trovata una "rimozione forzata dimostrativa" - da non ripetere a casa.

Gli interni di Compute Dock. L'involucro è in plastica ma tutto il resto è costruito in metallo.

Nella prima immagine, se guardate da vicino, si vede la piastra di rame dentro la slitta. Compute Card è una scheda fanless. Quando la inserite nella Compute Dock, tocca questa piastra e dissipa il calore dei suoi componenti. Non ho smontato la Compute Card perché richiede delle punte torx di dimensione particolare (e perché non volevo essere costretto a cambiare pasta termica e influenzare, poi, i risultati dei test) ma dentro non c'è altro che una piccola motherboard con CPU, RAM (Micron), SSD (Intel SSDPEBKF128G7) e wireless (Intel 8265D2W) a contatto diretto con il telaio tramite pasta termica e pad termici. Le immagini sotto arrivano da tweaktown; fate caso alla batteria CMOS e alle due piccole antenne wireless.

Intel Compute Card smontata. Per aprire il piccolo telaio servono punte torx.

Questo "contatto diretto" garantisce a Compute Card temperature operative di primo livello e prestazioni costanti nel tempo senza un throttling termico penalizzante. La Compute Dock, a contatto, non supera i 27°C. La CPU, sotto stress, può toccare gli 80°C nei giochi e nei benchmark grafici ma si stabilizza attorno ai 70°C senza variazioni importanti. Intel ha regolato Compute Card con Core m3 per restare in questa soglia. Il suo TDP è vincolato ad un CPU Package Power di 6 watt, e questo è il consumo massimo che si vede da CPU e GPU. Si nota bene nei grafici sotto. La GPU HD 615 ha una certa precedenza sul processore perché, tra i due, è quella che mantiene una frequenza stabile nel test Furmark + Prime95.


Ma è una prova per niente reale, sbagliata da fare su una macchina così. Meglio guardare i grafici con il benchmark di F1 2017 (poco giocabile in HD, anche a dettagli minimi), con la suite 3DMark e con CineBench R15. Compute Card ha una costanza di rendimento non comune ed è una buona notizia perché non è andata sempre così con questo processore. In realtà, Intel ha usato un trucco (e neanche velato) ma ne parleremo tra un attimo.

Prima, due parole sui consumi di Compute Card, uno degli aspetti più importanti in azienda. La mia configurazione con Intel Core m3 non supera i 20 watt, consuma 1 watt in standby e oscilla tra i 4-7 watt del lavoro su desktop basilare con un po' di navigazione web in Wi-Fi. Di fatto, supera stabilmente i 10 watt su presa solo quando a GPU è attiva. Questo è un altro punto a suo favore.

Intel Compute Card: consumo su presa.

Il compromesso di queste temperature e delle prestazioni stabili è nella velocità di rotazione della ventola interna. Ho preparato un grafico per i dettagli, ma posso dire senza rischiare di essere frainteso che la Compute Card Dock è rumorosa. Difficile non sentire la sua ventolina girare, anche perché è difficile farla stare sotto i 3000 rpm. In ufficio non è un problema; per prima cosa, non è più rumorosa dei Mini PC simili, e poi ipotizzando una installazione sul retro del monitor e il rumore di fondo di una qualsiasi stanza, non c'è da farne una questione importante. Solo se usata a casa, nel silenzio di uno studio o sul retro di una TV come box multimediale, il discorso cambia.

Intel Compute Card: velocità di rotazione delle ventole durante benchmark o giochi.

Prima di chiudere tutti i discorsi, ecco la tabella dei benchmark di Intel Compute Card. Da notare la velocità di ricezione e trasmissione della scheda Wi-Fi ac e della Gigabit Ethernet su Compute Dock; è lo stesso chip usato su portatili di fascia alta ed è un bene averlo qui perché rende più semplice l'installazione. Benissimo la scheda SSD NVMe Intel, di tutt'altra fascia rispetto alle eMMC usate su Compute Stick o sui moduli SATA di certi Mini PC economici. Si può dire che il sistema è reattivo, l'avvio veloce e ogni operazione scattante proprio per questo motivo. I limiti, magari, arrivano dalla memoria RAM (per quanto sia una vera Dual Channel e non una banale soluzione 2+2 stile Atom Cherry Trail) e dalla riproduzione di VP9 4K (per quanto solo la DisplayPort arriva a 60Hz in 4K).

Benchmark Intel Compute Card

Intel NUC7i3BHN
Core i3-7100U
Voyo V1 Vmac
Pentium N4200
Intel Compute Card
Core m3-7Y30
Cinebench 15 CPU 258
OpenGL 44.73
CPU 125
OpenGL 12.17
CPU 196
OpenCL 29.70
GeekBench 4 Single 3232
Multi 6320
Single 1545
Multi 3937
Single 2617
Multi 5322
Crystal Disk Mark Seq: 1391/264
4K: 143/92
Seq: 537/207
4K: 17/69
Seq: 762/331
4K: 31/92
PCMark 8 Home 3355 1846 2669
3DMark SkyDiver 3827
FireStrike 932
CloudGate 5882
SkyDiver 1384
FireStrike 143
CloudGate 2347
SkyDiver 2384
FireStrike 613
Cloudgate 4080
Iperf v2 Wi-Fi 183/154
Ethernet 933/787
- Wi-Fi 167/172
Ethernet 935/789

Questi sono i risultati su Windows 10 Pro aggiornato all'ultima versione e con i driver scaricati dal sito Intel. Compute Card viene venduta senza sistema operativo quindi non ci sono programmi pre-installati. Supporta Linux senza imprevisti; una Ubuntu 17.04 LIVE si avvia, gira e riconosce tutte le periferiche. Di solito, quando lo spazio non manca, avere un Dual Boot è una buona idea. Qui, considerando i costi di una licenza Windows, diventa quasi obbligatorio, almeno agli inizi. A voi la scelta.

Intel Compute Card BIOS

Considerazioni finali

Intel Compute Card è un PC progettato per le aziende e per il lavoro industriale, ma io l'ho trovato comodo anche a casa. Non parlo di prestazioni (quelle, abbiamo visto nella recensione, bastano a coprire quel che serve fare su un Mini PC così: gaming a parte, non ci sono vincoli dovuti alle dimensioni e al formato) ma di una utilità unica. L'idea c'è: la maggior parte di noi usa due computer ogni giorno; uno a casa e uno a lavoro, oppure uno a casa e l'altro in quella dei genitori, un fisso e un portatile, e altre combinazioni simili. Se non serve potenza per il gioco o per il montaggio video, ha senso comprare una Compute Card e due dock, metterne una da una parte e una dall'altra, e poi spostare solo la schedina. Soprattutto quando i dati nel sistema operativo sono importanti, o quando è consigliato lavorare sullo stesso stesso ambiente operativo, la Compute Card risolve un problema e crea un precedente.

Vero che serve qualche euro in più per avere un sistema del genere; vero che la Compute Dock attuale avrebbe dovuto integrare una porta USB-C, un lettore di schede SD, un jack audio; vero che si corre il rischio di affidarsi ad un progetto poco attivo, non ancora aggiornato - e vai a sapere se tra quattro anni ci saranno nuove versioni compatibili. Intel dovrà dimostrare di crederci al di là delle nuove dock, dei nuovi accessori che potrebbero o non potrebbero arrivare. In fin dei conti, se ho comprato 30 Compute Card per l'ufficio, tutte installate su dock via VESA, tutte cablate e operative, sono più interessato ad aggiornare la schedina (quindi il PC vero e proprio) anziché la Compute Dock. Sta ad Intel garantire la sua continuità. La buona notizia è che potrà concentrarsi solo su questo, perché l'implementazione tecnica non richiede aggiustamenti né rivoluzioni; è valida così. Altri dettagli sul sito di Intel Italia.

Intel Compute Card: pro e contro

Un nuovo modo per avere il computer con sè. Prestazioni adeguate e nessun problema termico.Consumi ridotti in standby e nell'uso da ufficio.Senza sistema operativo e con pieno supporto Linux.Alimentatore con cavo di 2 metri e supporto VESA in confezione.
Manca l'uscita audio nella dock (solo via HDMI o DP). E se il mio monitor non ha le casse?Difficile trovare le altre docking station.


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Commenti

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Paolo De Petris

odroid xu4q

derapage

tempo avevo cercato info simili per un mini pc con il core M3 7Y30 (o un variante simile) e chi lo possedeva mi ha detto che riusciva al limite a riprodurre 4K 30fps H265 ma in caso di throttling perdeva fluidità. Forse in streaming il carico è minore ma per i contenuti locali credo che il 60Hz sia irraggiungibile.

stiga holmen

..ma perché dovrei andare su un altro sito? non hai capito evidentemente

Tk Desimon

Allora non ci siamo capiti... Io ti ho chiesto di dimostrare che quel che ho detto è falso. (Se vai a a dire su Tom's una cosa simile ti bannano).

Alex4nder

Utile per le aziende ma per il mercato consumer ha un prezzo troppo alto

Tk Desimon

Dimostra il contrario allora.

faber80_

mmm... in un mondo inondato da box android per tutte le tasche con tutti i soc che vogliamo, con connettività decisamente migliore della porta proprietaria (thunderbolt no eh?), e a breve anche con windows Arm se necessario....

beh... per me è no.
Cmq ben venga.

Insider

Valutazione oggettiva.
E' rimasra indietro per quanto riguarda batteria, fotocamera e versione desktop.

Repox Ray

The Samsung Syndrome

Insider

Ho detto l'esatto opposto.
Samsung è rimasta indietro anche su quello, visto che la doc è obbligatoria mentre per Huawei basta un comune cavo TypeC-HDMI.

Repox Ray

Verissimo, chi lavora in mobilità non può più rinunciare al Galaxy e alla sua dock!

Fabyo

Fallo bene, con un software adatto, ad un giusto prezzo, e poi vediamo.

L0cutus

che mini pc linux consigliate che abbia almeno 4gb di ram e che possa bootare da ssd da non spendere sopra i 200€?

Sagitt

ottima idea solo se diventasse uno standard

DjL4S3r

A questo punto ci vorrebbe un proiettore integrato, per monitor e tastiera/touchpad XD
sarebbe perfetto :D

Claudio Trocelo

Con il dock si riesce a guardare Netflix in 4K o un file mkv h265 su un televisore 4K a 60hz?

soxxoz

Se non sai cos'è un prodotto civetta non è colpa mia. Esiste wikipedia. Ma hai fatto solo la figura del fesso, che non ha la minima cognizione di cosa siano gli studi di marketing.

Dea1993

il problema è che se quel coso di plastica con 2 connettori e 2 pulsanti costa oltre 100 euro... non oso immaginar equanto possa costare una dock fatta a monitor o a notebook, con tutto ciò che paghi per avere le varie dock + la card (con prestazioni e storage piuttosto limitate) ti ci viene fuori un discreto ultrabook da portare sempre in giro e se vuoi puoi sempre usufruire del cloud (mega ti da 50GB)

Tiwi

niente male, interessante e comodo in alcune circostanze, ma il prezzo deve scendere

Dea1993

secondo me il futuro è più orientato al cloud, meno costoso e più pratico, puoi accedere sempre e da qualsiasi dispositivo e sopratutto non corri il rischio di perderlo.

secondo me si tornerà alle origini.
un tempo ci saranno i mainframe, in futuro sarà nuovamente così, solo che il mainframe sarà un server sparso chissà dove in giro per il mondo.
insomma non mi stupirei affatto se il futuro fosse una sorta di chrome OS

Dea1993

ma a che livelli siamo arrivati con la moderazione?? tra un po dovremmo scrivere parole con ogni lettera separata da uno spazio.
non si capisce niente con la moderazione, non ti dicono chiaramente quali sono le parole vietate e sopratutto non capisci per quale motivo sono vietate.
detta palesemente è una gran rottura una situazione del genere.

Dea1993

infatti a questi prezzi non so effettivamente quanti ne venderanno, sia la card che sopratutto le varie dock hanno prezzi troppo alti

Dea1993

il prodotto è interessante, ma la card costa troppo per le prestazioni che ha, e anche la dock non è affatto economica.
insomma con questi prezzi card + dock il prezzo sale troppo

Insider

Ma non venire a raccontarmi quello che vendo -.-
Win10 è già rimasto indietro coi tempi, visto che la versione dei dispositivi touch è orrenda e visto che la maggior parte delle persone che lavorano in ufficio usano massimo 7 programmi al mese (tutti disponibili per Linux o per Windows Server se si vuole un desktop virtuale).

Squak9000

Ma perchè alla fine per lavoro si preferisce un laptop... che se non altro ha un monitor.

G@leazz!, quello vero

Io comprai usato un Padfone 2 da un tizio che manco sapeva dove fosse girato.. l'affare migliore della mia vita, era una fig@ata pazzesca

riccardik

beh non è che sia io a dirlo, sono i fatti

LEONAR DRUM

Interessante e bellissimo articolo. Grazie!

Quello che nessuno dice

Ci saranno stati problemi con i dns dell'isp stesso...

Quello che nessuno dice

Ti piacerebbe ahah

Quello che nessuno dice

Ma voi siete pazzi. Secondo voi una persona con una vita ha tempo di leggersi questi faldoni che se per hobby sono inutili (e probabilmente pure non per hobby)? Comunque sì, con una lettura delle parole e frasi principali, salta all'occhio una cifra di quasi 500€...

Quello che nessuno dice

Inutile per chi non lavora e basta

StriderWhite

Anche la testa ormai è sul cloud...

StriderWhite

Ecco, dì piuttosto che costava più di uno smartphone e di un tablet normali messi insieme, e non offriva particolari vantaggi.

riccardik

Ma non è che fosse android in se, è che era arretrato e senza supporto al multiwindows. Comunque costava più di quanto potessi permettermi, altrimenti l'avrei comprato :)

Berserker02

Per di più la potenza disponibile è limitata. Quindi che ci faccio oltre a poco di più del materiale da ufficio?

StriderWhite

No, il limite era che a nessuno interessava, android o non android.

StriderWhite

Ma a quanta gente pensi che interessi qualcosa come il padfone?

Luca

Ma è il righello dei ragazzi di ATlab ?

ale

Non ha senso comunque, in futuro sarà tutto su cloud ed usare un computer al posto di un altro non ti fa nulla differenza. Anzi per il mio utilizzo è già così, sul mio PC non ho nessun documento o cosa importante che non esista anche in cloud da qualche parte.

Forse addirittura il futuro sarà un ritorno al passato, nel senso che il personal computer sparirà e diventerà un terminale stupido come al tempo dei mainframe sostanzialmente che una persona utilizza per connettersi a server remoti da qualche parte su internet dove ci sono sopra le proprie applicazioni e simili. Io faccio già così, per il mio lavoro di sviluppatore sono quasi sempre connesso in SSH a server da cui faccio di tutto, così mi basta un computer che abbia sopra SSH per lavorare.

StriderWhite

Non so se era proprio quello che molta gente aveva in mente... :D

Cloud387

Sarà!! ma per avere un pentium tanto vale prendere un ultrabook da 300 euro con uscita video ed usb per collegare monitor e tastiera.

Cloud387

E la terra piatta dove la mettiamo?

camillo777

Ormai sarà tutto virtuale in cloud...

stefano

il limite era anche l'hardware, che non era all'altezza

oggi sarebbe un prodotto fantastico da rifare

stegerva

Dipendo cosa devi fare.. Per i film in treno uso iPad. . Io ho bisogno di un monitor tastiera e mouse una docking station (basta anche un hub USB c) mi risulta comodo non dover collegare tutti i cavi ogni volta mi risulterebbe ancor più comodo questo

andrea55

Non sembra affatto male, certo anche lo smarphone può farlo ma non monta windows e ha prestazioni sicuramente inferiori e l'hardware viene stressato moltissimo.
Per quanto ci si sforzi di far fare tutto allo smartphone non potrà mai battere hardware dedicato

moichain

il surface phone è arrivato! volevate un pc mobile? eccovi serviti!!!

Ikaro

Ci sono i tappi copriobiettivo e coprisensore....

andrea55

Una curiosità: staccando l'obbiettivo dal buco nella macchina non entra la polvere?

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