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HP Indigo e carta d'eccellenza, la stampa digitale non è poi così scontata

05 Febbraio 2018 0

Nei giorni scorsi ho avuto la possibilità di prender parte ad un evento particolare, lontano dai soliti temi che trattiamo su HDblog ma comunque legato a doppio filo con la tecnologia moderna. Protagonista HP con le sue stampanti Indigo e la carta. Si la carta, ma non fogli qualsiasi di classica cellulosa, bensì modelli di altissima qualità per la realizzazione di prodotti particolari, personalizzati.

Ad ospitare l'incontro Paper&People, centro espositivo tra i più grandi in Europa specializzato nella vendita di carte grafiche, dove è possibile toccare con mano un'infinità di carte creative come Colorplan, Mohawk e Reflex. Quest'ultima, ad esempio, realizza in Germania della carta traslucida molto particolare, che apre ulteriormente gli orizzonti artistici grazie a trasparenze e velature.

Un esempio su carta traslucida Reflex

Come tanti di noi, immersi dal giorno alla notte nel mondo digitale, non ho una particolare conoscenza sulle tecniche di stampa di tale livello, ma è bello vedere quanto vivo sia questo settore, capace di reinventarsi grazie a soluzioni tecnologiche avanzate e sempre più accurate, flessibili. Penso all'applicazione Mosaic, con cui HP riesce a fornire una grande varietà di opzioni per il digital printing, lasciando spazio alla creatività di designer e stampatori.

Pensiamo al mondo delle etichette, del packaging tutto identico e alle trame che si ripetono milioni e milioni di volte sui prodotti di consumo. Adesso cambiamo approccio, apriamo gli occhi con SmartStream Mosaic e la possibilità, ad esempio, di realizzare una qualsiasi stampa/packaging sfruttando un'infinità di colori e forme variabili.

Un esempio di stampe della stessa cosa con diverse varianti cromatiche (sulla sinistra) e una stampa bianca su carta nera (sulla destra e in apertura)

A gestire il "flusso intelligente" le HP Indigo e alla massima velocità, come nella stampa tradizionale: così, invece di realizzare mille etichette tutte uguali, possiamo prepararne mille con infinite combinazioni, imponendo alla macchina 'dati variabili elaborati basati su regole per testo, immagini e colori', come la stessa HP ci suggerisce.

Una sorta di 'impronta digitale' non replicabile per creare nell'utente finale un'esperienza visiva più originale, meno scontata e irripetibile. Approccio che non riguarda soltanto la stampa di altissima qualità su carte pregiate, una tale filosofia - a mio avviso - sarà la benvenuta anche nel mondo consumer.


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