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Recensione: NAS D-Link ShareCenter DNS 320LW

09 Aprile 2013 13



Oggi torniamo a parlare di NAS e più specificatamente di D-Link, azienda conosciuta soprattutto per la produzione di dispositivi dedicati al networking (vedi le nostre recensioni Router DIR 645 e DIR 865L). Oggi mettiamo sotto la lente d' ingrandimento lo ShareCenter DNS 320LW, un NAS che permette di installare fino a due hard disk Sata 2 con capacità massima totale di 6 TB. Ne andremo a vedere dunque le caratteristiche, come si propone sul mercato e, infine lo metteremo alla prova con qualche test. 

D-Link_Logo

Il dispositivo è stato provato con un hard disk Caviar Black da 500 GB della Western Digital con interfaccia Sata a 3 Gpbs; andiamo ora a dare uno sguardo alle specifiche tecniche:

Interfaces:

  • 1x 10/100/1000 Mbps auto MDIX Gigabit Ethernet
  • 1x USB 2.0 port
  • 2x SATA II 3.5 HDD interfaces

Disk management:

  • RAID: standard, JBOD, RAID 0, RAID 1
  • RAID 1 auto/manual rebuild
  • S.M.A.R.T. disk status monitoring
  • Scandisk
  • HDD reformat

Network:

  • DCHP client / static IP
  • NTP server
  • Dynamic DNS
  • Bonjour

File system:

  • EXT3 for internal HDD
  • FAT32, NFTS (read only) for USB external storage

Network file services:

  • Support for Windows XP/Vista/7, Mac OSX 10.5, Linux
  • CIFS/SMB
  • NFS v2/v3
  • AFP 3.1
  • HTTP/HTTPS

Andiamo ora a vedere come viene proposto il dispositivo sul mercato.

Package



Il D-Link 320LW viene proposto in una scatola di cartone che al suo interno prevede due "scomparti".


Il primo che contiene il NAS, protetto da due preformati in gomma e, il secondo in cartone che protegge l'alimentatore, un cavo ethernet e la documentazione.


Andiamo ora ad aprire il tutto per mostrarvi cosa contiene l'intera confezione:


Ed ecco infine il dispositivo e i vari componenti spogliati dall'involucro:


Come possiamo notare dalle immagini sono presenti: alimentatore con doppio connettore, due "maniglie" per gli hard disk con relative viti di montaggio, lo ShareCenter DNS 320LW, la documentazione con cd di installazione veloce e un cavo ethernet. Da notare in particolare il foglio arancione che mette in allarme l'utente dicendo che, qualunque hard disk montato la prima volta, verrà formattato.

Più da vicino


Il dispositivo risulta molto elegante grazie alla colorazione bianca e alla fascia nera in basso che comprende il pulsante di accensione e i led di controllo: USB, hard disk sinistro e destro. I pulsanti vengono poi illuminati appena sotto con una luce blu.


Nella parte posteriore del NAS notiamo subito le interfacce Gigabit Ethernet e USB 2.0, senza tralasciare l'ingresso dell'alimentazione. Infine, appena sopra la ventola di raffreddamento, è presente l'etichetta con le informazioni per l'accesso al pannello di amministrazione e il pulsante per aprire il comparto hard disk. Ora vediamo due immagini che vanno a zommare la parte frontale e quella posteriore:



Infine diamo uno sguardo alle due baie interne degli hard disk:



Ed ecco come si presenta l'interno:


Siamo arrivati dunque alla conclusione del capitolo dedicato alla presentazione del dispositivo e del suo design. Non ci resta che andare a procedere con la prima configurazione, mostrandovi "come si fa" e tutte le altre funzioni del NAS ShareCenter DNS 320LW.

Prima configurazione (Parte 1)

La prima configurazione del NAS ShareCenter DNS 320LW l'abbiamo effettuata con il cd di incluso nella confezione. Suggeriamo infatti di effettuare questa scelta dato che è il modo più semplice per configurare il dispositivo. Andiamo ora a proporvi le immagini di configurazione senza perdere altro tempo dato che sono molto esaustive:









Continuiamo nel prossimo capitolo.

Prima configurazione (Parte 2)

Come potete notare, le finestre successive sono sempre molto semplici da capire in quanto, seguendo questi passaggi ci ritroveremo poi a formattare l'unità e quindi la vedremo già condivisa in rete:








Nella penultima schermata è possibile registrare il dispositivo su mydlink.com, vi basterà immettere il nome utente e la password per registrarlo automaticamente. Non ci resta che andare a controllare il pannello di configurazione via web; rimanete con noi.

Interfaccia utente (Parte 1)

Trattandosi di un dispositivo connesso alla rete, si può accedere al NAS attraverso il browser web come si fa per configurare un router. Come abbiamo mostrato, durante la fase di installazione, le schermate fanno scegliere quale indirizzo ip assegnare al dispositivo e, nel nostro caso, abbiamo scelto di dare l'indirizzo 192.168.1.105, quindi potremmo facilmente accedervi digitando la stringa http://192.168.1.105/. Ci troveremo così nella seguente schermata:


Qui dobbiamo mettere la password settata nella prima configurazione per poter accedere e far quindi click su Login in basso a destra. Ci troveremo così nel pannello di configurazione del NAS:


Da subito potremmo gestire le cartelle del dispositivo in modo da rendere l'archivio più ordinato; è poi importante notare come l'interfaccia mostri anche un'attività di log in basso a destra che evidenza le cose fatte di recente. Non poteva mancare poi il controllo diretto della capacità del nostro NAS in alto a destra e la possibilità di aggiungere dei collegamenti veloci:


Andiamo ora a guardare il reparto "applications":


Questo reparto permette di effettuare tutta una serie di operazioni che consistono nel gestire anche i download diretti oppure di effettuare il backup remoto o locale dell'unità grazie anche all'interfaccia USB proposta dal prodotto. In questo modo potremmo effettuare l'intero backup del NAS su un dispositivo esterno:


Proseguiamo ora con la scheda Management:


Qui ci soffermeremo un po' dato che siamo praticamente nella parte centrale del pannello di configurazione, permettendoci di effettuare una seconda configurazione guidata del sistema, controllare lo stato dei dischi installati, metter mano all'account del dispositivo, gestire la rete, le applicazioni e infine controllare lo stato del sistema.


La prima voce, ossia il Setup Wizard, ci permette di riconfigurare il NAS a nostro piacimento ma che non si avrà il bisogno di utilizzare se abbiamo già configurato il NAS attraverso il cd di installazione veloce compreso nel bundle di vendita. Il reparto Disk Management invece consente di gestire il disco installato (o i dischi installati in caso si utilizzassero entrambe le baie del NAS) consentendo di controllare com'è configurato il disco, effettuare uno SMART Test e uno scandisk. Il NAS offre ovviamente, in caso di configurazioni con due dischi, di effettuare la scelta tra il RAID Standard, JBOD, RAID 0 o RAID 1. Per capire meglio ciò di cui stiamo parlando, vi lasciamo un breve elenco delle diverse modalità con la spiegazione:

  • JBOD: consente di configurare i dischi sommando le capacità dei due hard disk
  • RAID 0: dati letti da entrambi i dischi configurati come un unico volume per una capacità totale data dalla somma dei due hard disk
  • RAID 1: anche se in un unico volume, i dati vengono copiati tra i due dischi, in caso di guasto ad uno dei due dischi, i dati saranno comunque al sicuro (capacità di storage in base al disco più piccolo).

Successivamente andiamo a vedere lo screen dedicato al system management:


Qui potremmo metter mano alla configurazione della lingua, time e data del NAS, la configurazione della rete WorkGroup, resettare il NAS, riavviarlo o spegnerlo, configurare il NAS ad una accensione programmata o configurare la ventola di raffreddamento come più ci aggrada. La parte delle notifiche invece consente di configurare uno o due indirizzi mail per notificare i problemi legati al NAS oppure utilizzare un servizio di SMS. Il reparto log consente di avere una panoramica delle cose che si sono fatte sul NAS in tempo reale e il firmware upgrade consente di aggiornare il firmware del dispositivo NAS. Infine, USB Devices consente di tenere sempre sotto controllo le informazioni del dispositivo collegato via USB, il quale potrebbe anche essere una stampante.

Interfaccia utente (Parte 2)

Con il cd di installazione dello ShareCenter DNS 320LW, l'azienda ci fornisce anche di un programma molto semplice ed intuitivo che propone il backup del NAS; parliamo del programma ShareCenter Sync di cui vi proponiamo un paio di screen shot:



Tutte queste caratteristiche mostrate si possono ovviamente trovare anche nel pannello di configurazione ma vogliamo sottolineare come l'azienda metta a disposizione parecchie soluzioni sia per utenti meno esperti che per quelli più esigenti che sentono il bisogno di metter le mani più a fondo nel dispositivo.

Come per i due router recensiti da noi in questi giorni (D-Link DIR 645 e DIR 865L) anche questo dispositivo NAS consente di utilizzare delle app per smartphone android, iPhone, iPad; parliamo dell'App SharePort Mobile (disponibile a questo link) e della Mydlink. Su questa ci soffermeremo per gli ultimi tre screen shot dedicati all'interfaccia utente del nostro dispositivo NAS:


Una volta infatti registrato attraverso l'interfaccia web del NAS, il dispositivo è visibile nel nostro account di Mylink, consentendoci di tenere sempre sotto controllo il dispositivo:



Andiamo adesso a testare il router nel prossimo capitolo.

Piattaforma e test

Come dicevamo nella prima parte della nostra recensione, abbiamo testato il NAS con un hard disk SATA 2 della Western Digital, modello Caviar Black da 500 GB. La configurazione di test è la seguente:

Case: Cooler Master CM690
Scheda madre: Gigabyte Z77X-UD3H
Processore: Intel Core i7 SB @ 4.2 GHz
Scheda video: Gigabyte GTX 660 OC
Rete: Atheros GbE LAN chip (10/100/1000 Mbit)
Router: D-Link DIR 645

Abbiamo innanzitutto effettuato una prova sul trasferimento nudo e crudo di un file di circa 3 GB, dal nas al pc e viceversa:


Da qui possiamo notare come, grazie alle porte Gigabit di tutti i dispositivi utilizzati, la velocità di trasferimento dati è notevole. Abbiamo poi effettuato un test con CrystalDiskMark, ve lo proponiamo di seguito:


Concludiamo il capitolo test con un Atto Disk Benchmark:


Questi test sono in linea con quanto dichiarato dall'azienda e, soprattutto grazie alla connettività Gigabit, il NAS riesce a trasferire grosse quantità di dati in poco tempo, aspetto ovviamente positivo dato l'uso di questi tipo di prodotti. Non ci resta quindi che andare a concludere la nostra recensione nel prossimo capitolo.

Conclusioni

Il D-Link ShareCenter DNS 320LW è sicuramente un buon prodotto, con un design curato che non farà fatica a trovare posto nel nostro ambiente domestico e un reparto di configurazione semplice ed immediato anche per utenze meno esperte. Grazie al CD di installazione veloce infatti, siamo riusciti a configurare il sistema rendendolo pronto all'uso in soli 5 minuti.

Infine il prezzo: al costo di circa 85 Euro non possiamo che esser soddisfatti del prodotto, confermando l'ottima qualità/prezzo, in linea con il mercato e le proposte tecnologiche odierne. Se volete commentare la recensione anche nel nostro forum, potete farlo a questo indirizzo.



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Commenti

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Francesco Prochilo

http://xpenology.com/forum/vie... dacci uno sguardo ... :)

Claudio M.

;) a bhe se lo hai "convinto" allora è un'altro discorso :D con la Mod si apre un pò.

Maurizio Mugelli

l'ho "convinto" di essere una macchina linux e per ora fa tutto quello che gli chiedo, ovviamente dipende da quanto uno vuole lavorarci sopra rispetto a quanto valuta la spesa.
intendiamoci, non ti sto dando torto - il firmware come esce dalla scatola e' un dramma.
dico solo che se vuoi smanettarci puoi avere risultati decenti anche con la spesa bassa che questi offrono.

Claudio M.

Dipende da quel che ci fai,se non usi la NAS, ti dovresti accontentare di un disco esterno.
Se sai configurare discretamente un Synology, soppianti un computer fisso, che però una Nas consuma un decimo.

Maurizio Mugelli

puoi fare di tutto anche con i dlink, solo che e' tutta in salita contro la dlink stessa.

Claudio M.

Esatto, ho appena commentato, ma le opzioni che puoi fare sui Synology sono infinite!

Maurizio Mugelli

per un uso professionale (piccolo-medio ufficio) sono daccordo, per uso come server multimediale casalingo e simili la spesa non e' esattamente giustificata.

Claudio M.

Uno schifo se confontato con un Synology, per me lo stato dell'arte delle Nas home/office. Ho configurato di tutto, dai netgear, QNAP, Lacie,Buffalo, D-link, ma nulla di paragonabile come funzionalità, e vero che i Synology costano molto ma paghi il software che possiedono che è davvero il numero 1.

Maurizio Mugelli

il problema col dns-320L (o LW che sia, cambia solo il colore dello scatolotto) e' il firmware, l'accesso alla pagina web e' lento, il server dlna/upnp-av ci mette letteralmente giorni ad aggiornare la libreria, il server tor occupa il 100% della cpu (facendo collassare le prestazioni generali) e si pianta spesso richiedendo il riavvio del nas, sono assenti servizi avanzati tipo iscsi.
alcuni di questi problemi sono risolti con le ultime versioni del firwmare (che pero' sono ancora in beta e non ufficialmente distribuite da dlink).
e' possibile anche aggiungergli "hack" al firmware tipo fun-plug (o distribuzioni complete linux via chroot ma le prestazioni iniziano a risentirne) che sostituiscono i server forniti da dlink con soluzioni linux meglio ottimizzate ma ovviamente bisogna saperci mettere le mani sopra.

Maurizio Mugelli

in genere sono migliori, in particolare il firmware ma costano anche molto di piu' - si parla di 70-80 euro contro 200-400 (dischi esclusi)

Maurizio Mugelli

i 320 (senza la L) sono fuori produzione e non piu' supportati da dlink, hanno il processore piu' lento (800mhz contro 1ghz) e solo 128mb di ram contro 256.
non che sia un grosso problema ma se inizi ad installarci sopra fun-plug (che aggiunge molte funzionalita' non previste da dlink) e servizi estesi vari la ram in particolare inizia ad essere critica.
considerando che il 320L su amazon viene soltanto 79 euro (non so perche' la versione "LW" bianca dell'articolo venga quasi 100, cambia solo il colore) direi fra i due la scelta sia semplice

squak9000

Ho un DNS320 preso su Amazon a 70 euro.... penso sia la soluzione migliore.
Ottimo.

Non ho capito il LW... per cosa stia. Ma sicuramente costa di piu.

Francesco Prochilo

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