Toshiba Satellite Click Mini è un ibrido 2-in-1 con Windows 8.1, MS Office e processore Intel Bay Trail. È diverso da tutti gli altri per 3 motivi: ha un display IPS da 8.9 pollici Full HD, ha una seconda batteria nella tastiera, ha il miglior set di porte della categoria. Con USB e microUSB, SD e microSD, microHDMI e un telaio da 974 grammi, Toshiba Click Mini ha la migliore portabilità tra i convertibili di questo tipo. Costa 329 euro, ma nei negozi online si trova già a meno.

Sarà una recensione con alti e bassi. A quanto appena detto si aggiungono alcuni fastidi software, un touchpad non impeccabile e gli inevitabili compromessi dovuti alle dimensioni della tastiera e al bilanciamento del peso, con un angolo di apertura limitato. Satellite Click Mini è un prodotto particolare e per certi versi adorabile, ma ci sono alcune cose che dovete sapere prima di valutare l'acquisto.

Autonomia e gestione delle 2 batterie

Iniziamo dai punti forti: autonomia e portabilità. Toshiba dichiara 12 ore con le due batterie da 19.5 + 19.5 Wh integrate. Nel mio solito test di navigazione web continua, con Firefox che apre una lista di 100 siti web uno per uno, ci resta 60 secondi, si spegne e riparte, sono arrivato a 11 ore e 10 minuti di autonomia. La prova è stata fatta con schermo al 50%, audio e Bluetooth attivi.

11 ore è un risultato in linea con le aspettative. Considerando che si parla di un 8.9 pollici Full HD, quindi di un portatilino da viaggio, da uso fuori casa, il più delle volte usato senza connessione ad Internet ovvero per lavorare, scrivere, preparare presentazioni, fare montaggio video leggero e via dicendo, si può riuscire a fare di meglio. Con un display 1366 x 768 pixel avrebbe fatto 14 ore.

Il solo tablet, ovvero una sola batteria da 19.5 Wh, fa poco più della metà nello stesso test: 6 ore e 30 minuti. È normale che sia così perché la tastiera connessa ha i suoi consumi e perché un po' di carica viene sempre persa tra i circuiti interni.

E a proposito di questo, come vengono gestite le due batterie? Semplicemente scaricando prima quella nella tastiera dock (preservando il tablet) e al contrario caricando quella del tablet quando l'alimentatore è inserito. La precedenza è sempre per il tablet. La ricarica usa un connettore microUSB 5V, e si può fare anche con una di quelle batterie portatili da smartphone: è un'ottima notizia.

Su Satellite Click Mini (L9W) non c'è un meccanismo di carica/scarica dinamico come su altri ibridi (ASUS T100 è uno di questi, ma anche i modelli con Android lo hanno). Qui la dock finisce per esaurirsi del tutto quando serve, lasciando poi alla batteria del tablet il compito di alimentare tastiera, touchpad e tutto il resto. Generalmente è un approccio che funziona.

Ci sono però tre aspetti della gestione energetica che non mi sono piaciuti.

1. La microUSB è SOLO nella parte tablet, e questo significa che non si può caricare la tastiera a parte (può far comodo). E, inoltre, bisogna aspettare che la prima sia carica prima di iniziare con la dock.
2. L'alimentatore 5V 2A è poco potente, e impiega quasi 4 ore a caricare il tablet e circa 7 ore a riempire entrambe le batterie. Mi sono trovato più volte a doverlo caricare la notte. Consigliato un alimentatore di qualità.
3. Non c'è un LED di notifica. L'unico modo per controllare lo stato della carica è aprire Satellite Click Mini e premere il tasto power dello schermo. Un po' macchinoso, ma se non altro la ricompensa è una graziosa animazione.

Tastiera, schermo e portabilità

Il piccolo Toshiba è un portento di portabilità ed ha l'aspetto di un classico netbook. Le sue forme sono un po' retrò, diciamo pure che non è il più sottile e snello sul mercato, ma se vi sono sempre piaciuti i computer piccoli lo troverete adorabile. È completamente fabbricato in plastica ma è stabile, solido e non flette; se premete sul retro non vengono fuori le bolle sul display. Tutte le finiture sono opache, ma non grezze e ruvide, piuttosto setose. È una macchina da viaggio ed è immune alle impronte.

La tastiera dock ha le stesse dimensioni dello schermo, pari pari. La sua cerniera usa due vistosi ganci metallici e un angolo di apertura che è purtroppo ristretto.

Ma è comoda per scrivere. Alcuni tasti per forza di cose sono ridotti, ma credo che Toshiba abbia trovato un buon compromesso lasciando intatte le dimensioni di CTRL, ALT, FN e del pad direzionale, a sfavore delle accentate, di <> e del TAB. Non è un tastiera per programmare o per usare i tasti funzione (mischiati in seconda battuta tra le lettere). È una tastiera per scrivere, ha Office 365 Personal pre-installato, e riesce a farsi rispettare.

Può essere percepita come una dock "plasticosa", un po' flettente al centro, e con un clack clack sui tasti che non promette nulla di buono. Effettivamente è così - ma ci sono anche lati positivi ed uno di questi è che non richiede rodaggio, si fa usare da subito. Inoltre il piegare schermo e cerniera comporta una leggera inclinazione che favorisce la scrittura. Con i suoi 24 cm riesce ad essere valida anche per scrivere sulle ginocchia, altro fattore chiave in ambito portabilità.

Capire se questo è sufficente a digerire le enormi cornici del display è un altro discorso. Roba da 2 cm buoni per lato, che a dirvela tutta rende più semplici le gesture touch di Windows 8.1 e aumenta le dimensioni a favore di una tastiera più larga, ma che è indubbiamente brutta. Il look da acceso può essere visto come qualcosa di diverso dal solito, ma sempre brutto. Punto. È un tablet che ha l'aspetto di una cornice digitale anni 2010, e un prodotto che senza tastiera dock perde il suo fascino. L'aspetto 16:10 non aiuta: con una forma più allungata sarebbe stato di certo meno goffo.

Ma tant'è. Se non altro il cornicione protegge un display IPS molto luminoso con la migliore densità della categoria: 254 PPI. Quello di Toshiba Click Mini è uno schermo definito e nitido, con angoli di visuale degni di questo nome e con vetro e pannello a formare un tuttuno. In fase di accensione si nota un angolo leggermente più luminoso degli altri, ma lo fa anche un Macbook Pro Retina da 1500 euro. Tra i convertibili 2-in-1 pari prezzo (Acer Switch 10, Asus T100) questo è sicuramente lo schermo migliore.

La risoluzione di 1920 x 1200 pixel influisce sulla resa di certi software. Windows 8.1 Update ha migliorato molto le cose, ed in più Toshiba pre-installa un programmino che facilita la corretta visualizzazione dei caratteri, delle icone, dell'interfaccia. E infatti il più delle volte è tutto ok: le finestre di Windows hanno bordi larghi quanto le nostre dita, i file si spostano bene, etichette e menù hanno font comodi. Poi si apre, esempio, Sublime Text, e si scopre che il font è sfocato, si apre Photoshop per fare quei due ritocchi, e viene fuori il menù minuscolo.

Sono considerazioni banali e scontate per chi usa abitualmente tablet Windows con display tanto risoluti, ma se su un Surface Pro 3 o un Lenovo Yoga 3 Pro ci sono diagonali dello schermo che aiutano, qui gli 8.9 pollici (23 cm) complicano le cose. Il più delle volte non avrete problemi, sia chiaro, ma scommetto che nel vostro parco software c'è almeno un programma non ancora pronto per una densità così alta.

E non aiuta nemmeno il piccolo touchpad abbinato alla tastiera, perché per forza di cose è ristretto e messo lì più per rappresentanza - oltre a non essere pregevolissimo per costruzione e sensazione al click, questo va detto. Meglio portarsi dietro un mouse - quando dovete lavorare per ore con Satellite Click Mini LW9.

Qualche altra considerazione

Toshiba Satellite Click Mini ha TPM 2.0 integrato ed arriva con un modulo eMMC 32 GB protetto da BitLocker. È un modulo Toshiba discretamente veloce, con 115 e 55 MB/s in lettura e scrittura (CrystalDisk Mark) e con circa 22 GB di spazio libero (Office escluso) al primo avvio. Il resto dei benchmark è perfettamente in linea con la piattaforma Intel Bay Trail, e da questo punto di vista non c'è veramente nulla da aggiungere. Guardate le schermate sotto per i risultati di GeekBench 3, 3DMark, SunSpider, Octane e via dicendo.

Mi interessa solo farvi sapere che ci sono le prestazioni per gestire bene la navigazione web, la riproduzione 1080P H264 con decodifica hardware, lo streaming di SkyGo e Play Mediaset. Con 2 GB di RAM non si va molto lontano, ma questa è una macchina da viaggio.

Ad inizio recensione ho indicato il set di porte come uno dei punti di forza, ed è effettivamente così. C'è modo di espandere la memoria interna con più soluzioni, e l'avere sia un lettore SD sia un microSD aiuta tantissimo quando si è in viaggio e non si vogliono brutte penne USB sporgenti. Anche la SD non entra completamente, ma è questione di mm. La USB Full Size è una 2.0, ed è un limite di questa CPU Atom. Per il resto abbiamo 2 buone fotocamere (posteriore da 5 MP, incassata e non sporgente, con messa a fuoco touch), un ottimo impianto audio stereo per un volume che copre la stanza se dovesse servire, WiFi N e Bluetooth 4.0.

Infine buoni riscontri anche sulle temperature. Il grande vantaggio di questi ibridi 2-in-1 è avere una tastiera passiva, senza parti in movimento, e quindi una tastiera del tutto fredda e sempre confortevole.

Anche su Toshiba Satellite Click Mini è così. La temperatura massima interna registrata è stata di 68°C, la media con web/social/office di 48°C, ma quella percepita dal mio termometro IR arriva appena a 40°C. La zona calda è sul retro del display, poco sotto la webcam sulla sinistra, quindi lontana dalle nostre mani. Click Mini è una macchina a sangue freddo, e non c'è altro sulle temperature.

Peccato, invece, che non si possano fare elogi al supporto Linux. Con F2 si accede al BIOS, da lì di può disabilitare il Secure Boot e poi, dal Boot Menù successivo, avviare una Ubuntu 14.10 in modalità LIVE, ma solo la parte tablet può ritenersi riconosciuta; la dock no. Inoltre non funziona il chip wireless (RTL8723BS) e non c'è audio. Ok la risoluzione dello schermo e ok le prestazioni della UI, ma nel complesso c'è del lavoro da fare prima di poter usare Satellite Click Mini con Linux o altri OS.

Considerazioni finali

Ci sono dei compromessi in Toshiba Satellite Click Mini, ed è inevitabile quando la diagonale dello schermo è tanto ristretta. I pregi: è il 2-in-1 più compatto sul mercato, è il più leggero della categoria ed uno dei migliori per autonomia e schermo. Nonostante le dimensioni, ha un set di porte specifico per l'uso fuori casa e una tastiera dock semplicemente comoda per scrivere.

Le rinunce riguardano la qualità costruttiva di certe parti (ma è al pari di altri, questa categoria non ha ancora prodotti pregiati), un touchpad ristretto, un alimentatore lento a caricare, e alcuni problemi software nella gestione della dock. Inoltre resta basato su una CPU che impone dei limiti nelle prestazioni. Click Mini è ok per la produttività di casa, per il web, per i video 1080p anche in streaming, ma non pensate di farne il vostro pc unico da lavoro.

Provarlo è stato un po' tornare sul tipo di approccio di quelli che furono i netbook: massima portabilità, necessità di avere a che fare con una tastiera fisica, autonomia al top e il miglior prezzo possibile. E non è stata un'esperienza negativa. Si poteva fare qualche sforzo in più, magari includendo un SoC Atom più prestante (Z3775 + USB 3.0?) ma la mancanza di alternative lo rende comunque interessante e riuscito.

Se avete apprezzato i portatili di un tempo, se state ancora cercando un sostituito di quei modelli (e basta farsi un viaggio in treno per vedere almeno una manciata di vecchi EeePC ancora usati per scrivere e navigare) e se prodotti come Asus T100 (1400 grammi) e Acer Switch 10 (5 ore di autonomia) non vi hanno mai convinto, con Satellite Click Mini trovate un buon compromesso. Può andar bene anche come portatile per bambini e ragazzi, ma se l'uso deve essere a casa è meglio prendere cose più grandi e comode.

Toshiba Satellite Click Mini è disponibile in Italia per meno di 300 euro. Ringraziamo giunglainformatica.com per averci fornito il sample usato nella recensione.