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Intel: produzione dei chip Broadwell slittata ad inizio 2014

16 Ottobre 2013 4


I risultati finanziari di Intel per il trimestre appena concluso e si annunciano ancor più positivi per la fine dell'anno. A margine dello speaking tenuto dal CEO Brian Krzanich su questi temi è però arrivata una piccola ma importante rettifica riguardante la roadmap della casa di Santa Clara: i chip Broadwell a 14nm non entreranno in produzione entro la fine dell'anno (come inizialmente prospettato) ma nella prima parte del 2014. Il motivo non è stato ovviamente specificato, una questione di piccoli difetti da 'far rientrare' prima che si possa dare il via alla rivoluzione dei chipset, capaci di scendere sotto il muro dei 20nm (2 miliardesimi di metro).

I difetti sono stati individuati e presto saranno applicate le giuste misure per eliminarli, ne consegue uno slittamento nella produzione di almeno tre mesi rispetto alla tabella di marcia precedente: << cose che talvolta succedono in queste fasi di sviluppo >> ha dichiarato apertamente Krzanich. Lo stesso CEO si è spinto ancora più in la, dichiarando che la successiva piattaforma Skylake non avrà invece alcun ritardo, ma è inutile andare così avanti nel tempo visto che il mercato è piuttosto volubile e sempre più veloce nell'assorbire le nuove proposte.


L'attenzione di tutti in questo frangente è giustamente rivolto su Haswell e Bay Trail, quest'ultima infatti potrebbe essere in grado di spingere una volta e per tutte l'intero segmento dei tablet Windows grazie alle buone performance mostrate sino adesso, consumi e prezzi contenuti, oltre alla compatibilità più che decisiva con Android. Broadwell si preannuncia tuttavia come una vera e propria rivoluzione grazie alla sua architettura con processo produttivo a 14nm, grazie a questi chip si potrà infatti contare su dispositivi più sottili, leggeri, potenti e con autonomia ancor più prolungata, tutte caratteristiche che potranno soltanto migliorare le pessime condizioni attuali nelle vendite di PC.


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Commenti

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Maurizio Mugelli

quasi sicuramente hai ragione, pero' e' interessante vedere come saltino fuori sempre nuove soluzioni apparentemente impossibili per le conoscienze gia' di anni prima.
vedi ad esempio gli hd dove abbiamo gia' superato la dimensione minima di una particella magnetizzabile senza influenzare quelle contigue eppure funzionano.
i nuovi materiali sono alle porte ma e' tutta da verificare la loro economicita', dopotutto ci sono gia' innumerevoli materiali superiori al silicio sotto tutti i fronti se non per i costi altissimi di produzioni (ad esempio GaAs), anche quando avranno ottimizzato i sistemi produttivi abbastanza da ottenere circuiti superiori alle equivalenti tecnologie gia' esistenti col silicio probabilmente ci vorranno decenni prima di abbattere i costi.
vedremo.

Andrea Barx

Sotto i 5nm non posso scendere utilizzando il silicio visto che oltre quella soglia, i circuiti si surriscalderebbero eccessivamente e diventerebbe impossibile mantenere un sistema stabile, sotto quella soglia conviene cambiare materiale :/

Maurizio Mugelli

pochi anni fa il limite fisico della miniaturizzazione del silicio era considerato attorno ai 20-15nm, siamo gia' a 14, vedremo cosa succedera' a 5...

Andrea Barx

Quando arriveremo al limite fisico della miniaturizzazione del silicio "5nm" chissà che potenza di calcolo avremo?? e soprattutto quanto durerà la batteria :D aspettando ovviamente il Carbyne o il grafene....e magari più il la le CPU Quantiche :Q__

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